Secondo l’OCSE, nel 2020 il prodotto interno lordo italiano scenderà dell’11,3 percento, per poi risalire solo parzialmente nel 2021. I danni causati dall’attuale crisi non saranno quindi recuperabili a breve termine. L’IRE prevede quest’anno una diminuzione del PIL compresa tra il 7 e l’11 percento anche per l’Alto Adige. In questa delicata fase occorre sostenere la domanda interna, promuovere investimenti futuri e modernizzare la pubblica amministrazione.

Le ultime previsioni di crescita elaborate dall’OCSE aggravano il quadro già delineato dalle recenti stime della Commissione europea: anche in assenza di un’eventuale seconda ondata di contagi, nel 2020 il prodotto interno lordo italiano calerà dell’11,3 percento. Per il 2021 si prevede un parziale recupero, con una crescita del 7,7 percento. Pertanto, in base a queste previsioni, alla fine del prossimo anno il prodotto interno lordo italiano sarà inferiore del 4,5 percento rispetto al livello del 2019. L’effetto combinato della grande crisi finanziaria, della successiva crisi del debito pubblico e della pandemia da Covid-19 porterà l’Italia del 2021 ad essere più povera di quella di vent’anni prima, con un PIL inferiore, in termini reali, ai livelli del 2000.

Il crollo dell’economia pronosticato per quest’anno è attribuibile in gran parte alla caduta dei consumi privati (-10,5 percento) e degli investimenti (-18,8 percento). L’unico contributo positivo alla domanda interna arriverà dai consumi pubblici, il cui incremento sarà però modesto (+0,4 percento). La pandemia del Coronavirus ha determinato anche una brusca frenata del commercio internazionale, con un calo delle esportazioni nette che contribuirà negativamente al PIL italiano. La forte contrazione del prodotto interno lordo avrà inoltre rilevanti conseguenze sul rapporto tra debito pubblico e PIL, previsto in salita di oltre 25 punti percentuali fino al 181,3 percento.

Secondo l’OCSE, nel 2020 la contrazione del prodotto interno lordo nell’Eurozona sarà pari al 9,1 percento, a cui seguirà un aumento del 6,5 percento nel 2021. In Germania e in Austria, i principali partner commerciali dell’Alto Adige, la diminuzione del PIL quest’anno sarà inferiore (rispettivamente -6,6 percento e -6,2 percento), anche grazie ad un incremento dei consumi pubblici molto più significativo (rispettivamente +4,0 percento e +2,0 percento).

Il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner sottolinea la necessità di forti interventi: “L’Alto Adige, rispetto al resto d’Italia, ha il vantaggio di poter fronteggiare la crisi con i conti pubblici in ordine. Ora è necessario sostenere massicciamente la domanda, per evitare che anche la nostra economia subisca un danno enorme. Occorre utilizzare i margini di manovra disponibili per ripristinare al più presto la fiducia di imprenditori e consumatori. In ogni caso, le misure approvate finora dalla Provincia di Bolzano non sono affatto sufficienti.”